mercoledì 26 agosto 2009

BAMBINI TALENTUOSAMENTE PRECOCI



Un ennesimo esempio del precoce e sorprendente talento di molti ragazzini di oggigiorno. Giustificato e legittimo motivo d’orgoglio per molti genitori , ma anche al contempo, cosa assai più importante, un salutare scrollone all’autostima e sovrastima di molti di noi adulti, spesso tutt’altro che giustificate ed esclusivamente poggianti, il più delle volte, su un inguaribile narcisismo,inveterato e sciocco.

sabato 8 agosto 2009

ACTV


Nuova trascrizione della fonetica del dialetto veneziano adottata dall'Actv

PIAZZA SAN MARCO



La tradizionale e classica foto con i piccioni: ancora oggi irrinunciabile per chiunque visiti Piazza San Marco - soprattutto per i bambini - anche a costo di incappare in qualche sanzione a causa delle recenti ordinanze emanate in proposito.

"VACANZIERI" DOMENICALI


CRISI ECONOMICA





Il ritornello della famosa canzone cantata da Petrolini - “Ma cos’è questa crisi, para para pa pa pa…” - sembra essere stato scritto "ad hoc" per talune categorie commerciali cittadine, collegate in un modo o nell'altro con il turismo, che paradossalmente pare stiano guadagnando come non mai nonostante la crisi in atto

Sebbene la crisi economica in atto non risparmi a rigore nessuno, va da sé tuttavia che – come avviene, del resto, per la stragrande maggioranza delle cose di questo mondo – essa non sia affatto uguale per tutti. Accanto ai molti che ne stanno pagando maggiormente il prezzo a causa della loro debolezza e vulnerabilità, e che non di rado stentano ad arrivare alla fine del mese, vi è infatti una relativamente ristretta cerchia di persone che al massimo, a farla grave, potranno rimpiangere i guadagni che non hanno realizzato e che avrebbero potuto realizzare se non vi fosse stata la crisi, ma che possono nondimeno ritenersi più che soddisfatte di quelli che stanno realizzando nonostante essa. E chi nella nostra città appartenga, fra gli altri, a questa ristretta cerchia di fortunati - per i quali il ritornello della famosa canzone cantata da Petrolini sembra essere stato scritto “ad hoc” per essi - non occorre essere degli Sherlock Holmes per scoprirlo. Basterà infatti smettere di dare ingenuamente retta ai falsi e lagnosi piagnistei e guardarsi invece un po’ più in giro di quanto non si sia fatto finora, prestando attenzione soprattutto all’intensa e frenetica attività che alberghi, ristoranti, taxi, bancarelle etc. e un po’ tutte le attività commerciali collegate in un modo o nell’altro al turismo - checché ne dicano o ne possano dire i loro rappresentanti – svolgono in effetti quotidianamente. E non certo, è da supporre, per beneficenza.

GIUDIZI AFFRETTATI



Installazioni della 53.Biennale d’Arte che spesso, vuoi per l’apparente bizzarria vuoi per la loro leggibilità nient’affatto facile e intuitiva, non mancano di suscitare, accanto a una buona dose di ilarità, perplessità e scetticismo, dei giudizi categoricamente negativi - espressi per lo più ad alta voce e con inopinata sicumera - tra i passeggeri sia italiani che stranieri delle linee Actv che, nel corso della giornata, vi transitano ripetutamente accanto.

Tutto ciò nonostante oggi sia noto finanche agli scolaretti delle medie, se non delle elementari, che ogni evento artistico, alla stregua di qualsivoglia altro evento, debba essere affrontato e valutato sul proprio terreno. E non interpretato e giudicato secondo la relatività del proprio gusto. Supponendo ipoteticamente - a mo' di esempio - che io fossi un convinto assertore della tradizionale arte figurativa, non è certamente con i criteri che informano quest’ultima che potrei giudicare l’arte astratta o l’arte concettuale. Qualora lo facessi mi precluderei totalmente, oltretutto, anche la possibilità di poterle, in qualche modo, comprendere.

Le scelte che noi operiamo fra le istanze e i valori del mondo non devono perciò autorizzarci, nel modo più assoluto, a interpretare e giudicare aprioristicamente ogni cosa alla luce di essi se vogliamo responsabilmente renderci conto, in maniera quanto più possibile esauriente e “oggettiva”, di quanto ci accade intorno e che spesso si informa a istanze e valori diversi dai nostri. Salvo poi ovviamente, una volta resoci sufficientemente edotti su quanto preso in esame, scegliere, secondo la propria visione delle cose, se condividerlo o meno.