martedì 23 marzo 2010

UN FIDO PER AMICO






“Poche cose mi danno un senso di consolante sicurezza come la fedeltà del mio cane” (Konrad Lorenz)

Dotarsi della compagnia di un cane e prendersi amorevolmente cura di esso, oltre al vantaggio di ritrovarsi accanto, con ogni probabilità, un amico sicuro, fedele e affettuoso, costituirebbe anche il modo forse più efficace - secondo i sostenitori della cosiddetta “pet therapy” - per vincere talune inquietudini psicologiche caratterizzanti la nostra epoca quali l’ansia, lo stress e la depressione. Ed è forse in virtù di tutto ciò se le famiglie italiane con un cane, che fino a qualche tempo addietro erano già ben 6,8 milioni, stanno aumentando ogni giorno di più.

In tanto amore sempre crescente per l'animale domestico fra i più prediletti dall’uomo - su cui non vi è ovviamente alcunché da obiettare e, anzi, non può che far piacere e rallegrare un po' tutti - c’è da augurarsi tuttavia che tutti coloro che si dotano della sua compagnia siano possibilmente consapevoli dei doveri che essa, accanto ai benefìci e vantaggi, inevitabilmente comporta. E far sì pertanto, fra le altre cose, che il loro fido non insozzi e deturpi con i suoi escrementi, come spesso avviene, le aiuole degli spazi verdi, i parchi pubblici, i marciapiedi e le vie cittadine senza che essi, sia pure a posteriori, non facciano nulla per porvi in qualche modo rimedio. E soprattutto, in specie se il loro fido è di una razza dalle spiccate attitudini aggressive, far sì che non sia affatto libero di scorazzare in lungo e in largo, terrorizzando chiunque vi si imbatta, per l’irresponsabile leggerezza di consentirgli di fare movimento in luoghi inadatti ed evitare di adoperare il guinzaglio.

ENZO PEDROCCO

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