sabato 3 ottobre 2009

“NEMO PROPHETA IN PATRIA”



“Originariamente utilizzato dagli esquimesi per cacciare le foche nei gelidi mari del Polo Nord, il kayak , oggigiorno diffuso in tutto il mondo, si sta rivelando ai suoi numerosi appassionati l’imbarcazione forse ideale per visitare agevolmente Venezia da un capo all’altro – dalle isole più sperdute della laguna ai rii più nascosti del centro storico – nel corso della stessa giornata, grazie alla rapidità e facilità di spostamento che esso consente a differenza di altre imbarcazioni, oltretutto più costose”

Così in un mio foto-testo datato 28 giugno 2009 e inviato in qualità di lettore – senza cioè alcuna pretesa di retribuzione - anche ai principali quotidiani locali, i quali, a differenza di quanto avveniva piuttosto frequentemente fino a qualche tempo addietro, per motivi a me sconosciuti non hanno ritenuto opportuno dedicarvi alcun spazio neanche nelle apposite rubriche riservate ai lettori, inducendomi a pensare, con non poco sconforto, di avere letteralmente toppato nelle mie affermazioni.

A risollevarmi ben presto il morale, tuttavia, ci ha pensato il mio carissimo amico John Brunton, collaboratore del The Guardian, segnalandomi gentilmente un articolo della sua collega Teresa Machan apparso recentemente su quest’ultimo, nel quale la giornalista inglese afferma sostanzialmente all’incirca le stesse cose affermate, a suo tempo, dal sottoscritto.


Nessun commento: