sabato 14 marzo 2009

LO SPETTACOLO DELLE GRANDI NAVI IN LAGUNA




LO SPETTACOLO DELLE GRANDI NAVI IN LAGUNA

A differenza di molti miei concittadini che sono soliti storcere il naso di fronte al loro passaggio in Bacino di San Marco o nel Canale della Giudecca - e ad augurarsi che esso venga presto interdetto – io sono invece dell’avviso che le grandi navi rappresentino uno spettacolo fra i più interessanti e stupefacenti a cui, senza tema di esagerare, sia dato di assistere a Venezia. E che rimpiangerei senza ombra di dubbio alcuno il giorno in cui, per un motivo o per l’altro , non fosse più malauguratamente possibile assistervi.

Bellezza e maestosità a parte, a intrigarmi ed entusiasmarmi è soprattutto il suggestivo effetto di straniamento che le grandi navi creano transitando in Laguna proprio in virtù del loro abnorme e stridente impatto, tanto stigmatizzato, con il tipico e delicato ambiente lagunare. Il quale, sia pure per la breve durata del loro passaggio, ne risulta fortemente stravolto e reso affatto “altro”, sotto il profilo estetico, da come siamo abituati a percepirlo. Ma non, per questo, meno interessante o meno bello a vedersi. E tale comunque da suscitare in me un po’ le stesse emozioni che provo ogni volta di fronte a un quadro di Magritte, grande maestro dell’arte di stupire, nelle cui opere, com’è noto, il significato e il senso delle cose risultano spesso stravolti ad arte con irrealistici accostamenti di elementi oltremodo eterogenei tra loro.

Mi si obietterà, in specie da parte di taluni “signor no” di casa nostra - il cui malvezzo di opporsi pregiudizialmente a tutto e al contrario di tutto è ben noto a tutti - che tale mio entusiasmo per le grandi navi non è nient’altro che mero e sterile estetismo e che l’oggettiva situazione rappresentata dal loro passaggio in Laguna è ben altra cosa, suscettibile di non pochi potenziali pericoli per la salvaguardia della città. Ma pur ritenendo valida una siffatta obiezione, qualora mi venisse mossa, mi permetterei tuttavia di ricordare a tali “signor no” in servizio permanente effettivo che la vita non è fatta di solo impegno, ma anche di pause di totale disimpegno e di evasione, accanto a quelle classiche e più diffuse di riflessione. E inoltre che fino a quando, anziché dei semplici orecchianti nient’affatto disinteressati quali essi sono, non saranno dei veri e seri esperti, adusi ad affrontare i problemi laicamente e con la necessaria preparazione, a denunciare con cognizione di causa la effettiva pericolosità del transito delle grandi navi in Laguna, propenderò sempre per un’opportuna e saggia sospensione di giudizio in proposito. Continuando ovviamente a godermi lo spettacolo, senza che alcun elemento preconcetto di disturbo debba o possa guastarmelo.

ENZO PEDROCCO
enzopedrocco@gmail.com




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