domenica 13 gennaio 2008

VU CUMPRA'





L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
FRA SENTIMENTO E DURA REALTA'

Una disperazione, quella dipinta sul volto del "vu cumprà" fermato alcuni giorni addietro da un vigile urbano nei pressi di Piazza San Marco,a Venezia, che non può non toccarci il cuore a meno che, ovviamente, non lo si abbia di pietra. E che ci fa intuire, nel contempo, quanto enorme debba essere per lui il timore o, per meglio dire, la paura di venire, diciamo così, rispedito a casa.Dove per lui, con ogni probabilità,vi sarebbero soltanto fame e miseria, e il rischio quotidiano di poter perdere la vita in qualche scontro tribale,come ci si può ben figurare, del resto,anche limitandoci a dare soltanto una scorsa alle notizie tutt'altro che esaltanti e rasserenanti che quotidianamente ci giungono proprio da quei Paesi da cui proviene la stragrande maggioranza degli immigrati africani presenti nel nostro Paese.

Il che, beninteso,non deve assolutamente indurci ad assolvere pienamente il fenomeno dell'immigrazione clandestina e a porci nei suoi confronti in maniera totalmente diversa da come ci siamo posti finora:chè è indubbio che esso, al di là dei sentimenti che umanamente può suscitare in ognuno di noi,porti inevitabilmente con sé una serie di problemi per l'intero Paese, con relativi "costi" spesso inaccettabili – quali, fra gli altri, il commercio abusivo e lo spaccio di droga - che sarebbe da stolti negare e non contrastare adeguatamente.

ENZO PEDROCCO




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