venerdì 23 gennaio 2009

LA "FEDE" NELLA SCIENZA



LA "FEDE" NELLA SCIENZA

E' frequente oggigiorno riserbare alla scienza nè più e nè meno che lo stesso atteggiamento fideistico che un tempo, relativamente lontano, veniva a torto riserbato alla religione, quando si era soliti rimettersi pressochè "in toto" a essa.

Ancorchè a rigore, sotto il profilo critico ed epistemologico, occorra senz'altro diffidare di un atteggiamento siffatto, altrettanto erroneo e acritico di quello che veniva riserbato un tempo alla religione, trovo tuttavia che, quantomeno sotto il profilo di taluni suoi esiti pratici, esso rappresenti senz'altro un progresso rispetto al passato.

Tanto per fare un esempio, la stragrande maggioranza di noi oggigiorno, di fronte a una grave malattia, non esiterebbe infatti preferire di farsi curare da specialisti di qualche prestigiosa università italiana o straniera anziché rimettersi all'intercessione di qualche santo – se non, in genere, come "estrema ratio" – o alle cure miracolistiche di qualche taumaturgo,com’era alquanto frequente, ahinoi, un tempo.

Se di nuova "fede" si tratta, quindi, è purtuttavia una fede "garantita" da studi e ricerche specialistici, nonchè dal dibattito critico ed epistemologico in atto: e non più poggiante sull'inaffidabilità più impervia, perlomeno per quanto attiene la cura della nostra salute, della fede religiosa.

ENZO PEDROCCO

sabato 10 gennaio 2009

UN PAESE SEDICENTE CRISTIANO


EMERGENZA CLOCHARD

UN PAESE SEDICENTE CRISTIANO

Memore del recente e insistito appello di Papa Benedetto XVI auspicante maggiore sobrietà e solidarietà da parte di tutti di fronte alla crescente crisi sociale ed economica al fine, fra l'altro, di venire in aiuto soprattutto delle persone e delle famiglie versanti in più serie difficoltà, mi ha sconcertato non poco apprendere dai giornali – a dispetto di tale appello - del rilevante numero di clochard costretti, in questi giorni di freddo polare, a trascorrere loro malgrado la notte all'addiaccio, con il rischio ovviamente di morire assiderati, com'è purtroppo già accaduto per alcuni di essi.

Mi domando che fine abbiano fatto, in un Paese di tradizione cristiana qual è il nostro, la carità, la "pietas" e l'amore per il prossimo. E se in un frangente del genere non sia paradossale, oltre che scandaloso, che una Chiesa proprietaria di una miriade di immobili distribuiti in tutto il territorio nazionale, e per lo più sottoutilizzati a causa della crisi delle vocazioni, non senta il dovere e l'obbligo di impegnarsi e prodigarsi, al riguardo, in misura maggiore di quanto stia effettivamente facendo.