Sebbene l’attuale crisi economica in atto non risparmi a rigore nessuno, è un fatto tuttavia che essa non sia affatto uguale per tutti. Accanto a coloro che ne stanno pagando maggiormente il prezzo a causa della loro debolezza e vulnerabilità, e che non di rado stentano ad arrivare alla fine del mese, vi sono infatti, per contro, coloro che possono tranquillamente infischiarsene di essa, godendo di privilegi tali da poterselo permettere. O coloro che al massimo, a farla grande, potranno rammaricarsi per i lauti guadagni che avrebbero potuto realizzare se non vi fosse stata la crisi, ma che possono nondimeno ritenersi più che soddisfatti dei guadagni che stanno realizzando nonostante essa.
E chi nella nostra città appartenga, fra gli altri, a quest’ultima categoria - per i quali il ritornello della famosa canzone cantata da Petrolini, “ma cosè questa crisi…”, sembra calzare a pennello per essi - non occorre essere degli Sherlock Holmes per scoprirlo.
ENZO PEDROCCO
E chi nella nostra città appartenga, fra gli altri, a quest’ultima categoria - per i quali il ritornello della famosa canzone cantata da Petrolini, “ma cosè questa crisi…”, sembra calzare a pennello per essi - non occorre essere degli Sherlock Holmes per scoprirlo.
ENZO PEDROCCO
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