DUBBI E PERPLESSITA’ SULLA CLASSE POLITICA
Spesso, di fronte a talune infelici e opinabilissime decisioni determinanti spesso la vita di tutti noi, viene da chiedersi, non senza perplessità e sconcerto, quali siano i riferimenti sociali e culturali della nostra classe politica. In altre parole, chi e che cosa essa rappresenti, se non passa giorno, si può dire, senza che qualcuno – sia che abbia votato per i partiti della maggioranza che per quelli dell’opposizione - non avverta la necessità di scendere in piazza per far valere da sè le proprie ragioni. E se ogni giorno di più aumenta la disaffezione nei suoi confronti e sempre più numerosi sono coloro che avvertono il desiderio di rescindere definitivamente ogni rapporto con essa e schierarsi dalla parte della cosiddetta “antipolitica”, le cui fila si avviano a diventare talmente folte, ahinoi, da non poter non preoccupare seriamente chiunque abbia a cuore un benché minimo corretto funzionamento della democrazia rappresentativa.
Non sarebbe ora e tempo che la nostra classe politica, anziché recepire e assecondare demagogicamente, com’è frequentemente usa fare, talune acritiche radicalizzazioni attorno a un sì o a un no, sostenute con la stessa passione con cui ci si esalta nei campi sportivi per una squadra o l’altra, si preoccupasse anche, una buona volta, di prestare attenzione e ascolto a istanze ben più meditate e riflettute provenienti da quei settori dell’opinione pubblica maggiormente consapevoli e avvertiti?
Non sarebbe ora e tempo che la nostra classe politica, anziché recepire e assecondare demagogicamente, com’è frequentemente usa fare, talune acritiche radicalizzazioni attorno a un sì o a un no, sostenute con la stessa passione con cui ci si esalta nei campi sportivi per una squadra o l’altra, si preoccupasse anche, una buona volta, di prestare attenzione e ascolto a istanze ben più meditate e riflettute provenienti da quei settori dell’opinione pubblica maggiormente consapevoli e avvertiti?
ENZO PEDROCCO
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