LA "FEDE" NELLA SCIENZA
E' frequente oggigiorno riserbare alla scienza nè più e nè meno che lo stesso atteggiamento fideistico che un tempo, relativamente lontano, veniva a torto riserbato alla religione, quando si era soliti rimettersi pressochè "in toto" a essa.
Ancorchè a rigore, sotto il profilo critico ed epistemologico, occorra senz'altro diffidare di un atteggiamento siffatto, altrettanto erroneo e acritico di quello che veniva riserbato un tempo alla religione, trovo tuttavia che, quantomeno sotto il profilo di taluni suoi esiti pratici, esso rappresenti senz'altro un progresso rispetto al passato.
Tanto per fare un esempio, la stragrande maggioranza di noi oggigiorno, di fronte a una grave malattia, non esiterebbe infatti preferire di farsi curare da specialisti di qualche prestigiosa università italiana o straniera anziché rimettersi all'intercessione di qualche santo – se non, in genere, come "estrema ratio" – o alle cure miracolistiche di qualche taumaturgo,com’era alquanto frequente, ahinoi, un tempo.
Se di nuova "fede" si tratta, quindi, è purtuttavia una fede "garantita" da studi e ricerche specialistici, nonchè dal dibattito critico ed epistemologico in atto: e non più poggiante sull'inaffidabilità più impervia, perlomeno per quanto attiene la cura della nostra salute, della fede religiosa.
ENZO PEDROCCO
E' frequente oggigiorno riserbare alla scienza nè più e nè meno che lo stesso atteggiamento fideistico che un tempo, relativamente lontano, veniva a torto riserbato alla religione, quando si era soliti rimettersi pressochè "in toto" a essa.
Ancorchè a rigore, sotto il profilo critico ed epistemologico, occorra senz'altro diffidare di un atteggiamento siffatto, altrettanto erroneo e acritico di quello che veniva riserbato un tempo alla religione, trovo tuttavia che, quantomeno sotto il profilo di taluni suoi esiti pratici, esso rappresenti senz'altro un progresso rispetto al passato.
Tanto per fare un esempio, la stragrande maggioranza di noi oggigiorno, di fronte a una grave malattia, non esiterebbe infatti preferire di farsi curare da specialisti di qualche prestigiosa università italiana o straniera anziché rimettersi all'intercessione di qualche santo – se non, in genere, come "estrema ratio" – o alle cure miracolistiche di qualche taumaturgo,com’era alquanto frequente, ahinoi, un tempo.
Se di nuova "fede" si tratta, quindi, è purtuttavia una fede "garantita" da studi e ricerche specialistici, nonchè dal dibattito critico ed epistemologico in atto: e non più poggiante sull'inaffidabilità più impervia, perlomeno per quanto attiene la cura della nostra salute, della fede religiosa.
ENZO PEDROCCO
Nessun commento:
Posta un commento