giovedì 26 febbraio 2009

SFRATTI LEGITTIMI



SFRATTI LEGITTIMI

SPESSO COLORO CHE OCCUPANO ABUSIVAMENTE UN ALLOGGIO NON TENGONO CONTO CHE ALTRI POSSANO AVERE MAGGIOR BISOGNO E DIRITTO DI LORO

E’ noto un po’ a tutti che, per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica gestiti dall’Ater, i canoni vengano sempre calcolati in base al reddito( oltre che, naturalmente, alla dimensione e allo stato dell’alloggio). Ciò significa anzitutto che, chi dispone malauguratamente di un reddito basso, potrà senz’altro godere di un affitto modesto, proporzionato al suo reddito. Nel caso poi, come talvolta accade, non riuscisse a farvi fronte nonostante la sua modesta entità - a causa di perdita del lavoro, grave malattia o anche soltanto di momentanee difficoltà economiche - è noto che può sempre rivolgersi agli uffici comunali competenti. I quali, una volta verificato il suo effettivo stato di bisogno, sono tenuti a sostenerlo economicamente utilizzando il cosiddetto “fondo sociale per la casa”.

Stanti in questo modo le cose, senza che vi sia motivo per dubitare che esse non stiano effettivamente così, può stupire non poco, pertanto, leggere piuttosto spesso nella cronaca cittadina notizie relative a sfratti attuati per conto dell’Ater. Ma essi, come mi ha gentilmente spiegato un funzionario dell’Ente da me interpellato, lungi dal riguardare persone in stato di bisogno, riguardano per lo più persone che non si sono peritate di occupare abusivamente l’alloggio, incuranti che altri possano avere maggior bisogno e diritto di loro. Oppure persone a cui venne legittimamente assegnato l’alloggio in passato, ma che nei cui confronti, grazie a una opportuna verifica fiscale, è emerso che godono oggigiorno di un reddito tale da far decadere ogni loro diritto sull’assegnazione di esso.

ENZO PEDROCCO


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